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Luigi Lineri

Ai ragazzi delle scuole

Ti invito a fare una lunga corsa all’indietro, nel tempo passato. Non ci sono argini. Non ci sono paesi. L’Adige sceglie i suoi percorsi ogni anno come gli pare e piace. Un Adige ben diverso dal nostro di oggi. Con tanta e tanta acqua che si disperde in mille rigagnoli. I branchi degli animali vivono vicini all’acqua e la seguono nelle piene e nelle siccità. Pesci. Uccelli. Erbivori. Predatori. Ognuno ha bisogno dell’altro. Tutti hanno bisogno dell’acqua. Tutti si incontrano all’abbeverata. Tra i predatori c’è un animale tremendo, astutissimo, il quale è riuscito a costruirsi un’arma, una clava di PIETRA e sta prendendo il sopravvento su tutti.

Lasciamo passare qualche migliaio di anni.

Arriviamo ai METALLI.

Allevamenti. Agricoltura. “Casotti”. Strade. Roma. Alfabeto. Cristianesimo. Finisce l’età della pietra.

Finisce il nomadismo. I luoghi della civiltà della pietra vengono abbandonati. Dimenticati volentieri perché erano testimoni di tanti drammi, tanta sofferenza, enormi fatiche. L’Adige viene a poco a poco incanalato. L’acqua trascina via la terra e lascia nel letto, che riabbassa, enormi distese di ghiaia. Anche l’acqua serve all’uomo, a questo predatore misterioso, e così il grande fiume, almeno a Zevio, è morto, è in secca.

Se abbiamo detto la verità, nel letto asciutto, ci dovrebbe essere qualche strumento di pietra dell’uomo primitivo.

Qualcuno li ha trovati, forse, ma ha trovato anche qualcosa d’altro che è molto più affascinante.

Vieni in biblioteca.

LUIGI LINERI
(Invito alla mostra “Civiltà della pietra nel greto del fiume Adige a Zevio?”, 1985)

Luigi Lineri - affascinante viaggio tra le pietre del fiume Adige tra storia e mito - www.luigilineri.it - 2006