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Luigi Lineri

Sensa morir

Pessè in su del sol.
Pessè in là del cel.
De là da le stele
Che ò guardà
Anca par ‘na ‘olta sola.

Pessè in là
De l’ultima vanéa
Che el me pensier
L’à podù misurar
Vorea supiar
La me somensina.

Ne la primavera
De qualche altro sol
Mèo de questo nostro
‘ndo’ no se possa incontrarse
con novembre
e con l’inverno.

Fora da un solco cossìta curto.
Da un vicolo cossìta streto.
De là del cel
De là dal mar
‘ndò le somensine
le ride sempre
e le diventa fior e fruti
sensa smarsir.
 

Senza morire

Più su del sole.
Più in là del cielo.
Oltre le stelle
che ho guardato
Anche per una volta sola.

Più in là
dell’ultimo filare
che il mio pensiero
ha saputo misurare
vorrei soffiare
Il mio piccolo seme.

Nella primavera
di qualche altro sole
meglio di questo nostro
dove non si possa incontrare
novembre
O l’inverno.

Fuori da un solco così corto.
Da un vicolo così stretto.
Di là del cielo
di là dal mare
dove i piccoli semi
ridono sempre
e diventano fiori e frutti
Senza marcire.

 

Without dying

Higher than the sun.
Higher than the sky.
Higher than the stars
that I’ve looked up
Even if just once.

Beyond
the last row
that my thought
could measure
I’d like to blow
My little seed.

In the spring
of some other sun
better than ours
where you don’t face
November
Or winter.

Out of so short a furrow,
So narrow a lane.
Beyond the sky
beyond the sea
where little seeds
always laugh
and grow into flowers
And fruit
and never go bad.
 

Luigi Lineri - affascinante viaggio tra le pietre del fiume Adige tra storia e mito - www.luigilineri.it - 2006